giovedì 12 aprile 2012

Chapter 20: AIK Theme Party: what's your movie?!

Dopo una settimana di lavoro intenso culminato con la discussione del mini project di Image Analysis & Computer Vision (Implementazione e miglioramento del filtro SqueezeBox per il despeckling delle immagini B-mode a Ultrasuoni) è finalmente arrivato il weekend. Una lunga attesa ci ha condotti all'odierno evento: l'AIK Movie Party sta per entrare in scena. Quando sono venuto a sapere di questa festa, ormai qualche settimana fa, ho subito pensato ad Christopher Johnson McCandless. Okay, non sono in Alaska e va bene, non ho bruciato soldi e tagliato documenti per non farmi rintracciare dopo essere scappato di casa...ma in un certo senso ho preso anch'io un po' di distanza dalla mia routine. E poi considerato che Into the Wild è il mio film preferito e che qua ho una camicia simil-montanara I can definitely arrange something to wear...and become finally Alexander Supertramp.
Ho stilato una lista di "must" da indossare ed oggetti da avere con me. Rimedio uno zaino da montagna e una sottospecie di borraccia. Scrivo un diario con le frasi celebri tratte dal film e realizzo una sorta di ciak con il titolo del film per permettere anche ai profani di identificarmi senza equivoci. Sono pronto. Dall'alto: capelli spettinati (impalcatura di lacca ahimè durata poco più di 10 minuti causa lunghezza that is peso della cheratina), barba incolta (se così si può chiamare dopo una settimana senza rasarla), faccia un po' denutrita (in effetti ho perso un chilo e mezzo, mica poco!), camicia da montagna simil-flanella (ma con maniche imbottite e pelo 100% acrilico all'interno che mi hanno costretto a smettere tale identificativo capo d'abbigliamento dopo meno di un quarto d'ora tipo...), zainetto da montagna (di dimensioni irrisorie ma a caval donato -ma anche comprato- non si guarda in bocca, considerato l'alito credo...) con appese due borracce e un pentolino in teflon (e un paio di birre come contenuti extra...), cintura un pò larga e in evidenza a ricordare quella fabbricata a mano da Alexander, scarponi da escursionista...and that's it!
Arrivo alla festa con la ferma intenzione di restarmene completamente isolato. Isolato dalla corruzione dei giovani d'oggi, dalla perdita di dignità e valori che la società, sì, la SOCIETA' sta imponendo a chi ne fa parte. Tuttavia scelgo di mantenere la ben più morbida linea di emancipazione morale e non concreta, trascinato da chi vuole sapere qualcosa di più sul mio travestimento - ho pure incontrato qualcuno dalla degna preparazione in materia - e chi invece semplicemente merita di scattare una foto con me.
Mi trovo così proiettato tra personaggi come Cleopatra, Wolverine (stucchevole intuizione di Yam), alcuni dei 300 spartani delle Termopili (magistralmente interpretati dai ragazzi del collegio, accompagnati dal loro grido di battaglia "This is AIK" - talvolta pronunciato "ai ei chei" invece di "ei ai chei"), Marylin Monroe (Lennie re della serata con il suo tutt'altro che improbabile cambio sesso), Goku (Haiyong s'è fatto il vestito completamente da solo!), un protagonista di Halloween: The Beginning (Nicolai ci ha lasciato giù tipo 2 kg dietro a quella maschera in pura gomma spessa 5 millimetri), Morticia (quando si dice "sbiancare dalla paura...vero Clemen?), le protaginiste di Chicago (travestimento un po' di ripiego per le twins, to be honest) e un eremita che forse più di me ha sperimentato "quanto nella vita importi non già di essere forti, ma di sentirsi forti. Di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani e la propria testa" - cit. C.J. McCandless citando Primo Levi. E' Luke, travestito da Tom Hanks in Cast Away, grandioso film.
Il bar, allestito per l'occasione con un paio di spine e un frigo pieno di alcohol dietro ad un bancone angolare, è gestito dagli stessi ragazzi del collegio...che è come dire che hai un amico in amministrazione insomma. Le agevolazioni non sono mancate dato che oramai son di casa anch'io qua. Tra un drink e un pezzo sparato al massimo dal DeeJay di turno sull'impianto abbondantemente sufficiente per la common area, arriva presto la coda della serata. Pian piano gli ospiti defluiscono e resta solo la gente del Kollegium, forse un po' amareggiata e sorpresa dai detriti che chi sta andando ha lasciato dietro di sé come un fiume in piena, forse non più di tanto preoccupata dato che tra due giorni ci sarà il Cleaning Day!

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