giovedì 12 aprile 2012

Chapter 21: Carefree Moments


A prescindere dall'idea che vi siete fatti leggendo il titolo, vi dico subito che non sto per parlare di una qualche linea di assorbenti o robe del genere. Solo mi è sembrata la parola più adatta per descrivere questo sabato, spensierato appunto. Si era detto di fare un giro al cimitero vichingo o all'IKEA, ma rispettivamente le previsioni meteo e l'irreperibilità di alcuni di noi (leggi Francesco) in quanto day after (The Movie Party) ci hanno un po' scombussolato i piani. Finiamo per fare un giretto al fiordo in tre: io, Chiara e Bonf. E' quasi metà pomeriggio, è servita l'intera mattinata per ammortizzare la serata: vestire i panni di personaggi così importanti ed interpretarli nei loro atteggiamenti più caratteristici non è stata cosa da poco. E così ci siamo trovati solo noi, per una passeggiata sotto gli ultimi tiepidi raggi di un sole insperato che ormai volge al tramonto. Molto lentamente, come al solito. Le vie di Aalborg city sono tranquille, nessuno sta inseguendo vanamente la sua frenetica routine o correndo ad una appuntamento per il quale è, al solito, in ritardo. Qua non è come in Italia, qua tutto è tanto tanto calmo. E in momenti come questo una bella atmosfera tranquilla non può che giovare. Il simbolo della città ci attira senza che ce ne rendiamo conto: dopo poche decine di minuti siamo sulla riva del fiordo. Ne approfitto per fare un po' di foto qua e là, mi piace come stanno venendo fuori - almeno a giudicare dallo schermetto LCD della reflex...





Un piccolo parchetto per bambini a pochi metri dal corso d'acqua vivacizza un po' il pomeriggio: mi improvviso bimbo o forse preadolescente con delirio di onnipotenza e cerco di trovare l'equilibrio su una sottospecie di giostrina a forma di parabola. Ovviamente concepita con tutt'altro scopo (mera circonduzione meccanica intorno ad un perno fisso). E altrettanto ovviamente finisco per non riuscirci, ma tutto sommato mi diverto. Ne approfitto per fare un giretto anche sullo scivolo che scende dal vertice di una collinetta gommata a strisce che mi ricorda tanto il video di Vertigo - U2. Piano piano inizia a farsi freschino, andiamo dalla Martina a prendere un tè dato che la StudentHouse è chiusa, poi tutti a casa!
 













Serata sulle stesse corde di tranquillità al Kollegium: ci avventuriamo in giochi di carte alcoolici...ma paradossalmente siamo senza alcool (...o quasi dato che poi il buon Rico è arrivato con le sue scorte). E' impressionante quanto sia complicato spiegare con successo un gioco traducendolo (impropriamente) dalla propria madrelingua. Complicato ma assurdamente divertente considerato che c'è sempre qualcuno che fa casino con le regole o qualcuno che fa casino durante la spiegazione delle regole (che poi spesso le due persone coincidono...). Siamo intorno ad un tavolino rotondo nella common area, tutti un po' assonnati ma nessuno con la voglia di andare a letto...how can one leave if we are just feeling so good? Forse ci fa strano renderci conto che si può stare bene insieme anche così, semplicemente parlando...a me un po' lo fa perché significa che non è la situazione straordinaria, il gioco o l'alcool a tenerci uniti, quanto unicamente l'essenza di un rapporto. [Questa conclusione è dannatamente di livello].

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