sabato 21 aprile 2012

Chapter 22: Cleaning Day, Enjoy the Nice Life



Sembra quasi paradossale quello che sto per scrivere (a dire il vero con più di qualche settimana di ritardo), lavorare e "passarsela" sono un binomio solitamente non concepibile. Invece a quanto pare qui funziona tutto diverso. Che suona meglio di "funziona tutto diversamente". Oggi è il Cleaning Day al Kollegium, è il momento di dare una bella ripulita anche agli angoli più remoti e alle zone che di rado vedono smaltire l'accumularsi della sporcizia che le vite umane, per loro pura natura, producono copiosa. Embè, mica sono del collegio, io! E' che - me lo sento - today's gonna be awesome! Vado all'AIK a mezzogiorno, un’ora dopo lo start ufficiale considerata la nottataccia che seppur tranquilla si è protratta non poco...sono già tutti indaffarati! 
Già da lontano scorgo i due Kevin appollaiati sulle scale d'emergenza e intenti a detergere meticolosamente i vetri esterni delle finestre camera dopo camera. Richiamo la loro attenzione con un fischio, sembrano non credere ai loro occhi...d'altra parte non è normale farsi avanti per lavorare alla sistemazione di un posto in cui non vivi senza pretendere nulla in cambio. Chiedo ai boss danesi in cosa posso rendermi utile, sembrano non avere le idee molto chiare...così mi attacco a Charles: lui sta pulendo le sedute delle sedie della common area con una spugnetta decisamente inefficace. Credo che anche l'energia nelle sue braccia sie del tutto inappropriata, ma a giudicare dalla sua faccia credo non si possa pretendere uno sforzo maggiore. 
Non è poi così tanto lungo come impiego: in pochi minuti finiamo e ce la filiamo su per le scale esterne coi due spagnoli. Fuori si sta proprio bene, il clima è tiepido, con un filino d'aria che non ci sembra neanche vero. Sentire che finalmente i raggi del sole sono in grado di provocare una sensazione di tepore sulla pelle non ha prezzo. Come non ce l'ha alternarsi a detergere i vetri e parlare del più e del meno (fino ad argomenti come crisi e disoccupazione in Europa O.o ) con uno Spartano (che poi per la verità si è scoperto venire da Salonicco ma essere comunque spartano nei modi) che ci offre un paio di birre. Passano 15 minuti: gli diciamo che puliremo meticolosamente la sua finestra e passiamo oltre... La voglia di lavorare è di quella Spanish Style: una passatina e via, sollevati dalla considerazione che tanto prima o poi ripioverà... 
Completato il giro delle vetrate ci assegnano l'inutile compito di dare una passata alle porte delle camere che danno sulla Common Area. Siamo io e Kevin Sancho in lavanderia a riempire la bacinella. C'è coda: il filtro del rubinetto deve avere uno strato di CaCO3 (calcare) che neanche un ferro da stiro vecchi0 20 anni avrebbe. Da buon ingegnere svito via il filtro, l'acqua ora viene giù scialla. Peccato che sia arancione carico tendente al rosso carminio. Aspettiamo che diventi giallognola e ci accontentiamo...spugnettare qua e là è uno spasso, anche perché ogni tanto finisce che spingendo la porta ti ritrovi dentro alla camera di qualcuno che non conosci... e che di solito ha il buonsenso di ringraziarti per il futile lavoro che stai facendo... Ormai il più è fatto, giochiamo un po' a calcio fuori: qualche passaggio e qualche numero spettacolare infiammano l'attesa per le pizze gentilmente offerte dall’AIK in occasione del cleaning day. Sì perché chi ha pulito adesso si merita una gustosissima pizza danese. Curioso di assaggiarla ne addento una fettazza, il formaggio sfilacciato sopra alla pallida passata di pomodoro è proprio brutto da vedere...ma tutto sommato pensavo questa specie di surrogato facesse più schifo! David, il chairman (un ragazzo di quelli che non diresti mai poter ricoprire il ruolo di presidente, per l'aspetto intendo... ma la cui insofferenza nei confronti di sporco e internazionalità forse è anche adeguata per tenere a freno quella che altrimenti sarebbe una vagonata di matti impazziti!), dice “I think that we have done a great job!”. Sintetico come al solito, 100% poliestere, diritto al punto con la sua consueta faccia inespressiva che non capisci se stia scherzando oppure no. Apparentemente no. 
On the very right: David the Chairman


Si mangia insieme seduti sul prato, il sole ha reso anche l’aria tiepida e per la prima volta si vedono in giro pantaloncini corti. Torno a casa a prendere ukulele e reflex, sarà un pomeriggio di musica e spensieratezza! Suoniamo un sacco, io Charles e Lennie, a dispetto del sole che ci fa un riflesso assurdamente fastidioso sullo schermo del computer con gli accordi. Ad un certo punto qualcuno, non so chi a dire il vero, decide che sarebbe un peccato per noi non sfruttare il parco giochi dell'asilo nido qui di fronte. E così ci concediamo qualche giro sulle strane giostrine danesi, tutte di legno, tutte perfette. Foto spettacolari. Si gioca ancora a calcio e poi a uno strano gioco danese con bastoncini e mattoncini da buttare giù. Sinceramente un po' noioso, comunque io e la Clemen vinciamo meritatamente contro Rico e Luke. Cioè proprio stracciati all'equivalente di un 10-0 a biliardino. Quando si fa più fresco torniamo dentro e gli spagnoli mi spiegano un nuovo gioco di carte (Capitalista). Una delle giornate più belle da quando sono qua, senza ombra di dubbio. Mi ripeto, bella semplicemente per il gusto di stare insieme, perché sono quei momenti di convivialità che fanno da collante e ti restano impressi che non te li scordi più. L'allegria è una cosa semplice, in fondo. And again, Happiness only real when shared. Serata Juve-Inter, non sapevo se scriverlo o meno, ma il primo goal di Del Piero nel nuovo stadio non poteva passare in sordina.
Ah, e oggi per la prima volta ho provato il mate, una specie di tisana uruguagio-spagnola della Clemen. Un po' di acqua bollente alla volta in un guscio pieno di foglioline essiccate e pestate a mo' di tè, una cannuccia con un filtro alla base...e si può andare avanti anche un giorno intero a sorseggiare...









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