sabato 4 febbraio 2012

Chapter 3: Those first days [part two]

THE DAY AFTER
Sveglia posticipata il mattino seguente! E' giusto concedersi di recuperare le energie nonostante abbia un mucchio di cose da fare. Colazione ad orario inverosimile. Ok, gli orari della routine slittano come la slitta di Babbo Natale sulla neve danese: ci troviamo a pranzare verso le 17. MI vedo costretto a coniare un neologismo: "lunner". Sì cavolo, tipo brunch...solo che invece di essere tra colazione e pranzo è tra pranzo e cena. Poco male...mettiamo su un riso, piatto unico, tutti d'accordo. Siamo io, Federico e Yves Remi, il belga che pare francese. Sento la Cleer: tutto sembra procedere bene in cucina. Il condimento per il riso bollito sono piselli su un soffritto di cipolla e tre uova a mo' di carbonara. Torno di là che è meglio. Ma che diavolo...?! Hahahah il riso è andato, colla, sbobba. Tocca buttare tutto: il belga ha cucinato le porzioni in una pentola piena di acqua fredda. Eccolo qua il nuovo riso, è pronto, è ottimo, dolce e raffinato, squisitamente delizioso! Dico: "Tra un'ora mia nonna cena tipo...", gli altri  ridono. Lasciamo l'appartamento, Federico mi fa percorrere le vie principali della città mettendo alla prova il mio orientamento. Partiamo da Danmarksgade, giriamo giù per il Boulevarden, sembra facile: siamo a Nytorv. Proseguiamo fino a piazza Kennedy mi pare - sì vabbè, io l'ho nominata piazza Garibaldi, c'è la statua di un condottiero a cavallo - e arriviamo alla stazione dei treni e a quella degli autobus, il terminal. La biglietteria è chiusa. Mi faccio le fototessere, il software è in danese maledizione, spero non scatti senza avvisare. Non accetta le mie banconote, ne provo tre ma niente, usiamo la buona vecchia moneta. About 13 euro e la mia faccia è stampata sei volte: cheap! O_o Prossima tappa: bicicletta! Si va da Claudio, un ragazzo italiano, di Roma mi pare. Lui ci è dentro ai giri delle bici, abita all'ultimo piano di un palazzo fotocopia al nostro. Fede entra e lo sveglia nonostante l'avessimo avvisato, lui pare non risentirsene: d'altra parte gli sgancio 350 corone. E' un bici viola (uaooo), tipo city bike ma più squadrata: mai viste di simili. Ha un sistema di frenatura intrigante: classici freni a pattini di gomma davanti, freno a contropedale (cit. Wikipedia) dietro. Quello posteriore è strano, sicuramente mi salverà il culo più e più volte dato che quello anteriore - ghiacciato - scivolerò. Ovviamente non prima di avermi fatto perdere l'equilibrio almeno altrettante volte. Provo la bici, sembra andare, non è affatto male. Sella un pochino alta, cappello un attimo in curva col fatto della contropedalata ma niente paura, torno in garage.  Okay, la compro - fammi bene Claudio, inclusi lucchetto e fanalini - scendo e do modo a tutti di apprezzare una chiara dimostrazione dell'effetto domino. Cinque-sei bici cadono una dopo l'altra. Ma cacchio, ne ho sfiorata una. Dannnazione! I fanalini qua sono indispensabili, ti danno la multa se ti beccano senza, d'altra parte le piste ciclabili sono tipo autostrade in miniatura su cui sfrecciare a 50 all'ora. E anche il campanello dovrebbe esserlo, ma se non ce l'ha ti richiamano e basta a quanto pare: chissenefrega, dunque. Portiamo la bici a casa, le gonfierò le camere d'aria nei prossimi giorni. Andiamo a vedere come funziona la lavatrice del palazzo. C'è un libro su cui segnarsi e prenotare le proprie due ore di tempo. Ci mettiamo cinque minuti a capire che la tabella sul foglio indica i giorni della settimana, e quattro volte tanto a capire come potrebbe funzionare. Un ragazzotto d'oltralpe scende a controllare la sua laundry: pare incazzato. Irretito anzi. In effetti la lavatrice non scarica l'acqua per intero e dunque la centrifuga è futile. La roba resta insaponata. Vabbè, saliamo. E' presto per cenare, saranno le 20. Dopo mangiato viene su la Chiara - ovviamente la scambio per la Martina finché non entra. E' un po' agitata per domani: non sappiamo bene dove andare di preciso, io son tranquillo: Federico è skillato in questo e mi mostrerà tutto dopo. Lei no. Lei non sa nemmeno se il giorno dopo avrà o meno il primo incontro - semester startup. Anch'io sarei un pochino nervosetto, comunque poi ci raggunge anche la Martina. Dopo aver discusso sulla complessità strutturale del campus concludiamo che domattina lai verrà con noi. "Aspettaci giù alle 8.15 - prendiamo il pullman e arriviamo giusti".

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