domenica 5 febbraio 2012

Chapter 4: AAU on stage

L'emozione del primo giorno di scuola? Non proprio, ma ovviamente un po' di agitazione c'è. Sveglia "presto", colazione velocissima (grazie al bollitore che ti sforna un tè nel giro di un minuto), lo zaino è già pronto. Mi trovo a scendere le scale presumibilmente ancora con il segno delle lenzuola sulla guancia, ma la sciarpa è già alta sul viso. Aspetto per un po' la Martina e la Chiara. Non escono, temo che siano già partite, che si siano dimenticate di aspettarmi. Avevo capito bene l'ora?! Busso, mi fanno entrare, tutto tranquillo: in pochi minuti siamo alla fermata dell'autobus - sono le 8 e trenta_qualcosa. Quite crowded stamattina, è la linea che va al campus e il pullman è un bastimento carico carico di...studenti! Fa un freddo cane fuori, c'era da aspettarselo, ma in autobus si sta bene e forse fa anche troppo caldo a dire il vero. In about 25 minutes arriviamo a destinazione, è lo schermo LCD con la sequenza delle fermate successive che ce lo annuncia: la prossima è la nostra. Nel frattempo passano anche le previsioni meteorologiche della settimana, non sembrano tanto confortanti dal punto di vista delle temperature! Ok, è ora di scendere. Mi avevano detto che sarebbe stato impossibile capirsi il primo giorno. In effetti un po' lo è. Il main campus è come una piccola cittadina, con le sue strade, i suoi ponti, le sue fermate dell'autobus, i suoi parcheggi, i suoi monumenti. E soprattutto i suoi segnali stradali. Le mappe che ti facilitano l'orientamento sono molto frequenti: della serie "voi siete qui". Ok cacchio ma non so neanche dove sia il posto in cui devo andare. Per fortuna c'è la Martina, con l'autobus ci fermiamo praticamente di fronte a uno dei quattro complessi (costituiti ognuno da quattro edifici di due piani - tranne uno formato da tre edifici - per un totale di 15 strutture uguali e sovrapponibili con movimenti rigidi di rototraslazione). Il nostro è quello adiacente. Saliamo le scale, cerco di capire come uscirne al ritorno ma mi trovo sbattuto di fronte alla porta dell'aula: area 7 complesso C struttura 3 piano 2 aula 04. Per farla breve 7C-3-204. Sarà bene che mi studi la piantina! Sembrerò un po' ingolfato quando entro, ma d'altra parte meglio ingolfato che congelato. La maniglia è cilindrica, ricurva, satinata, fredda. Ok apro la porta. Aula piccolina ma a prima vista ben concepita. Solaio orizzontale, dal pavimento si innalza un basso soppalco destinato al docente. C'è già un grande telone bianco che scende dal soffitto. Ci saranno una decina di ragazzi e ragazze seduti in ordine sparso nelle prime file. Che bello, niente panche a distanze improbabili dal banco in stile padova: ognuno con la sua sedia e banchi da due - dalla mia schiena esalano gioiosi ringraziamenti. Saluto tutti, il clima è amichevole. C'è un'atmosfera accogliente e davvero serena, anche il professore - Lasse - pare voler mettere a proprio agio a tutti i costi gli studenti. Non si trattiene dal dire anche qualche battuta. E' vestito Tommy Hilfiger da capo a piedi. Un maglioncino blu casual sopra ad una maglietta easy lo rende disponibile e aperto al solo sguardo. Una giovane professoressa armeggia con il suo laptop, lo collega al proiettore, Lasse le dà una mano. Lei è quella che presenterà il progetto Wofie, una sorta di collaborazione multidisciplinare che consente di simulare una realtà lavorativa di collettività, dove si interfacciano laureati di estrazioni molto diverse. Interessante, davvero. Non so se avrò il tempo di frequentarlo però. Mi siedo vicino a due ragazze, una all'apparenza è il perfetto prototipo della secchiona. L'altra è una studente internazionale spagnola. Mi fanno qualche domanda, sono le 9. Il prof pare voler iniziare, ecco la sua mail di qualche giorno fa:

I suggest the following agenda:

1. Introduction to the semester
2. Information about WOFIE
3. Courses and projects
4. Course schedule - course startup on Tuesday February 7, 2012
5. Semester group meetings
6. Election of a student representative
7. Course and project selection

The formal requirements for the course and project selection process are:

- 3 x 5 ECTS courses must be selected (course selections may depend on project selection)
- optimal group size is 4

We are glad to welcome 3 new guest students who will participate in the course and project selection process and hence also the group formation process. Please - take good care of our guest students in the group formation process.

Best
Lasse

Uno di quei tre nuovi studenti sono io ovviamente. Lasse ci vuole individuare: "Who are the three new international students?!". Sono l'unico che alza la mano - gli altri devono essersi persi probabilmente. Mi dice che già il fatto che io abbia trovato l'aula (e sia l'unico arrivato in tempo per l'inizio) è great! Mi prendo tutti i meriti ovviamente. Dopo cinque-dieci minuti arrivano anche gli altri due: Francesco, un ragazzo da Firenze, e Haiyong, cinese. Introduzione ai corsi e ai progetti, spiegazione del sistema universitario, spazio alla scelta edi corsi e - soprattutto - alla formazione dei gruppi di progetto. Ci sono tre progetti extra rispetto all'elenco in pdf. Leggo il 18esimo per la prima volta, è il primo extra. Il computer è quello della secchia, scorro le righe e lei continua a farmi domande. Porco il demonio lasciami leggere. Alla fine le faccio: "Maybe it's mine". Abbiamo quattro lavagne a disposizione, i progetti sono numerati, ognuno piazza il suo nome in quelli che gli interessano. Sono tutti molto interessanti a dire il vero, ma io ho anche un uleriore criterio di selezione: Federico mi ha detto i nomi "da evitare" per un motivo o per un altro, così come mi ha elencato i nomi di quelli skillati. Lasse entra ed esce ad intervalli non regolari, controlla la situazione. Stallo completo. La secchia non vuole smuoversi da un progetto a cui non aderisce nessuno, e d'altra parte non vuole rinunciare nemmeno ad uno in cui il gruppo sarebbe pressochè chiuso se non ci fosse lei. Questo manda  un po' in merda tutto. I progetti cancellati dalla lavagna poichè scelti da un solo studente vengono rimessi in ballo, è una danza che determinerà il ritmo del tuo semestre. Tentano si schiodarmi dal mio 18, ma non resta nulla che faccia al caso mio. Rispondo a tono. Chiamano Juri, un ragazzo che è all'ospedale. Vediamo se riescono a convincerlo ad aderire all'unico progetto che manca di un membro. Niente: "For me they're all ok except for that". Porco cane. Ditte, ragazza danese con gote e capelli rossi, tenta di sponsorizzare il suo progetto per reclutare compagni e smuovere la situazione. Si trova per finire a rinunciare alla sue scelte e a tappare il buco mancante. Okay, pare possa andare bene. Tutti sicuri? Piotr (il rappresentante) che domande fai. E' ovvio che va bene, basta, stop. Freeze the situation please!
Sono con Jon, Mathias e Julian. Jon era in gruppo con Fede il semestre scorso, gran lavoratore e mente fina a quanto dicono. Mathias e Julian ne sanno a pacchi di programmazione (a quanto dicono), il primo è molto socievole, il secondo è un militare. Abbastanza socievole pure lui. Ecco il progetto a cui lavoreremo:

Project Title: Telehealth monitoring with smartphone technology
Background:
Teledi@log is an ongoing project at Aalborg University. The aim of Teledi@log is to develop telecommunication rehabilitation concepts and technologies, so that all severities of heart patients can be offered an individual, differentiated and coordinated telecommunications rehabilitation across sectors. The project is innovative and combines frameworks in relation to existing national and international research projects in the field. Existing rehabilitation of cardiac patients in Denmark are deficient. Only 3% of the more than 86,000 Danes hospitalized with heart and circulatory disorders each year are offered full rehabilitation (Heart Foundation 2010). Therefore, it is essential to develop new concepts and test scenarios which basically seek to create a more coherent rehabilitation of heart patients and to explore new avenues with respect to patient education and organizing across health care boundaries.
Aim & Solution:
An interesting approach could be to investigate if smartphones can be used to record data, pre-process it and send it for further observation. Patients could be observed from home and their recorded data could be used to help improve rehabilitation, observation and treatment of heart patients and post-heart surgery patients at home. The data can also be used for further studies of different heart disorders.
One possible strategy for investigating the above mentioned, could be to make (1) a smartphone software platform, which could be used to record data from future recording components and (2) to connect the software platform with a national patient database where the biological signals can be observed/stored and further processed.
Perspectives for the students:
Students will be able to combine research with real life problems, Le. handling and usage of recorded biological parameters. The project will be a part of the Teledi@log project where students have the possibility to co-operate with companies like KMD, IBM, WPR Medical AS (Norway) and many more. The focus is mainly on medical informatics, where students will gain huge experience with the Danish health sector and its components within telecommunication and within tele-home care related to heart patients. The project will also give students the possibility to gain new connections to those medical companies which are partners with the Teledi@log project.
Project Proposers:
Birthe Irene Dinesen (bid@hst.aau.dk)
John Hansen (joh@hst.aau.dk)

Si sono fatte le 12, scambio i contatti con i ragazzi del gruppo, esco dal labirinto, prendo il pullman giusto, arrivo in centro. Passo a ritirare le chiavi che son ofinalmente disponibili all'accommodation office. "E la laundry card?!" gli faccio. "Oh, we don't really know... let us check the other envelope". Ok erano nell'altra busta, quella delle chiavi del mio coinquilino. Me ne esco soddisfatto di saperne più di loro. Il Burger King in Nytorv mi pare un buon compromesso per il pranzo: cheesburger e patatine. Dalle due in poi ci sarà un incontro per presentare le iniziative extracurricolari e far incontrare ad ogni studente nuovo il proprio Buddy.
Siamo a Nordkraft, posso apprezzare la brezza che arriva dal fiordo. E' a pochi metri da me, ma la zona industriale lo fa sembrare un canale artificiale. Tutto si terrà all'interno di un capannone enorme, in una specie di padiglione che funge anche da teatro o sala concerti: Skråen. Sono in forte anticipo ma in giro non c'è molto da vedere. Entro, c'è lo stand dell'International Office: faccio loro presente che non ho ancora ricevuto la Student Card. Mi dicono che forse hanno perso modulo e foto. Padova style insomma. Fortunatamente ho dietro le fototessere, e ho con me anche la forbicina per tagliarne una. Si stupiscono della mia dotazione, mi stupisco del loro stupore. Seguono le presentazioni di un sacco di offerte: dal corso di danese al gite organizzate, dalla festa di benvenuto del 10 febbraio al corso di cultura danese... Siamo tutti in piedi. Non c'è una sedia - calo di concentrazione. Ascolto solo il discorso di benvenuto del rettore: ha una strana collana che sembra una catena di bicicletta da cui pende la medaglia dell'università. Forse lo ascolto solo per quel suo tocco di nobiltà. Conosco man mano altri italiani. Conosco la mia buddy, è Teresa, ci eravamo già scambiati una mail tanto per capire ognuno che faccia cercare. Ha vent'anni e viene da Malaga. In realtà non ho bisogno di una buddy, ho risolto praticamente tutto...ma mi guadagno un invito a cena: lei e altri suoi amici - buddy anche loro - vivono in centro e hanno pensato di farci provare le loro omelette spagnole e una pizza. 
Arriva presto sera, dopo un giro per la città in loro compagnia me ne torno a casa per una doccia veloce e sono pronto. Gli spagnoli sono molto molto socievoli ed espansivi, su tutti un ragazzo - Diego - che tra l'altro fino alla settimana scorsa viveva nello stesso identico appartamento dove andrò a stare io domani. Ci sono una francese che non la smette di parlare un inglese opprimente. Racconta a tutti le sue esperienze ma nessuno la caga. E' tanto noiosa quanto grassa purtroppo. L'altra ospite è una ragazza sud-coreana. Le dico che mi è sempre piaciuta la loro bandiera, è contenta di saperlo ma credo sia l'unica cosa che capisce dell'intera serata. Alle domande che gli vengono poste risponde con frasi che non c'entrano una mazza. Tento di capire le sue difficoltà e, dopo aver fatto i complimenti per le nachos con salsa di piselli, avocado e non so cos'altro e per la almost perfect pizza - lasciamoli gasare 'sti spagnoli, dopotutto sono stati molto gentili - sprofondo su un divano seduto accanto a Pablo. Pablo dev'essere alto più di due metri, è magro e china la testa per passare illeso attraverso le porte. Ci guardiamo Barcelona - Valencia: Messi si fa parare un rigore. Pablo si arrabbia. Saluto tutti, ringrazio molto e me ne torno a casa. Mi dicono che ci saremmo visti dopo alla Student House - c'è una sorta di festa d'accoglienza - ma già so che non ci andrò! Domattina devo alzarmi presto e trasferirmi. Diego mi ha detto che la stanza sulla sinistra è la migliore.

9 commenti:

  1. bene.... adesso allora ti spiego la CREMA DI CAROTE (visto che ne hai parecchie!)

    prendi una pentola abbastanza capiente, fai soffriggere con due giretti d'olio un quarto di cipolla tritata fina. quanto si è rosolata un pochino buttaci dentro 3 carote tagliate a pezzattini e una patata sempre a tocchetti. copri tutto con l'acqua (va bene anche fredda)e aggiungici a metà cottura un pugnetto di sale grosso. dopo una ventina di minuti (mi raccomando il coperchio) , le verdure si saranno sfaldate quanto basta per frullare la crema con il minipimer direttamente dalla pentola. !

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    1. ah, di creme così ne puoi fare con tutte le verdure mantenendo sempre la base di cipolla e patata ( tipo zucca, cavolfiore, zucchine, piselli secchi.... ) :-)

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    2. e una chicca sono i crostini! (li puoi fare con il pane in cassetta che hai a casa appena rosolati e abbrustoliti nell'antiaderente :-) )

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  2. Che wow! questa posso farmela domani!
    Grassie!

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  3. PASTA ALL'AMATRICIANA :

    in una padella fai rosolare mezza confezione di pancetta a cubetti (senza olio nella padella mi racc!!. quando è diventata bella croccante aggiungi mezza lattina di pelati e fai cuocere tutto per 5/10 minuti... e spadella gli spaghetti! :-)

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  4. PASTA AL SUGO DI CECI (buonissimaaaa!)

    metti a bagno per circa venti ore due o 3 pugni di cecisecchi. quando si saranno ammollati lessali in acqua bollente. in una padella metti a rosolare con dell'olio uno spicchietto d'aglio schiacciato; fai insaporire aggiungendo se vuoi del peperoncino/alloro. aggiungi i ceci e schiacciali con una forchetta finendo la loro cotturo con dell'acqua di cottura della pasta... si creerà una cremina densa con cui condire la pasta. filo d'olio a crudo e tanto grana ! :-)

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  5. PASTA ALLA CIPOLLA (semolicissima!)

    in un pentolino fai rosolare mezza cipolla con un filo d'olio... aggiungici di tanto in tanto dell'acqua tiepida in modo che si appassisca e si cuocia bene... > da usare direttamente sulla pasta!

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  6. PIZZETTE DI PAN CARRE'

    utilizza le fette di pane in cassetta per fare delle pizzette! salsa di pomodoro, tonno, olive, grana.... quello che vuoi! e inforna!

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