giovedì 29 marzo 2012

Chapter 16: Take it easy, take it italian!

"Finalmente si fa!", recita il titolo dell'evento su facebook che come al solito accompagna l'organizzazione di qualcosa. Stavolta è la Chiara a scrivere, e presumibilmente sarà lei a cucinare dato che si tratta di una cena italiana tra italiani. Suona strano cavolo, sono abituato a sentire nell'aria quell'odorino acre di aglio e cipolla crudi usati anche in commistione dal mio coinquilino a dare sapore ad ogni sua pietanza. Bene, stavolta sarà diverso. Stavolta la sensazione sarà stravolta. Profumo italiano di patate al forno fin sulla porta...mi apre la Martina, sono entrambe ai fornelli. Indaffarate ovviamente! Mi presento all'invito con un presente subito apprezzato: si tratta di una birra particolare...la birra STRONZO! 
Per rendermi meno importuno di quanto non lo sia stato il mio biglietto da visita, do una mano a preparare la tavola: ci sistemiamo in una stanza vuota, quella dell'inquilino che effettivamente manca per riempire i 5 posti dell'appartamento. E' un sacco spaziosa, ci mettiamo anche qualche candelina in giro e tramutiamo un letto in divanetto. La postazione musica è okay. Essaurisco immediatamente le considerazioni che ho da fare sulle coinquiline della Chiara: un ornitorinco obeso barbuto e "la guantata". La prima presenta un'incontrollata distribuzione di bulbi piliferi all over the face, verosimilmente causata da sbalzi ormonali che incidono anche sul suo altalenante morale e sulla sua tipica impertinenza. La guantata è solita utilizzare un solo guanto a mo' di giocatore professionista di biliardo, un po' per sembrare anch'ella professionista (si disquisiva per l'appunto con gli altri ragazzi circa l'esatta tipologia dell'attività in questione...), un po' per poter contare sempre su una salda presa, just in case. Intendo ovviamente in comunissime situazioni come la battaglia in cui ho sorpreso tali ragazze fronteggiarsi subito dopo cena. Duello un po' far west, con netta transizione a separare i tranquilli preparativi e l'inferno della guerra. Un bicchiere per una, e un paio di chopstick in mano. Chi bagna l'avversario schizzando più goccioline prevale. Le guardo allibito poi torno a tavola per il dopocena... Ma riprendiamo con le portate va che è meglio. Primo piatto: spaghetti Barilla arrivati dal pacco italiano delle sorelle Corazzol con prelibata salsa di pomodoro e carciofi a pezzettoni. Di secondo uno sfizioso gratin di patate con formaggi, bacon e grana italiano a scaglie in superficie. Il tutto accompagnato da vini delicati scelti da Federico e Francesco, e da una Tequila finale con sale e limone gentilmente offerta da Federico. Quella Stronza di una birra è rimasta a guardare vestendo un po' i panni della mascotte. 


Alla fine tra una cosa e l'altra, dopo aver degustato con appetito e dedizione ogni pietanza, siamo finiti a parlare delle motivazioni che hanno spinto ognuno di noi a venire in Erasmus, e più in particolare perché ad Aalborg. E' stato un bel momento di confronto. Interessante, anche di conoscenza e coesione da un certo punto di vista. E' stato facile spiegarlo in italiano, o meglio è stato facile essere sinceri e non semplicistici come quanto sei costretto a tirare fuori le tue motivazioni in inglese... la delicatezza è una delle tante cose che mi mancano quando parlo in lingua, questo è poco ma sicuro! E per uno come me che apprezza tutte le sfumature dell'italiano questo è un big deal in effetti... vedremo vedremo!
Ah, queste sono alcune delle foto che ho scattato in notturna subito prima della suddetta prelibatissima, saziante, deliziosa cena... Ecco a voi: Aalborg by night, buona visione!


2 commenti:

  1. Quanto appaganti sono queste cene tutte italiane?! Anche una pasta con l'olio si trasformerebbe in una delizia..e qui non era per niente pasta con l'olio!;D
    Sono una collega padovana in trasferta a Stoccolma, non so come ho trovato il tuo blog ma..tra il serio e il faceto, le racconti proprio bene!;D complimenti, e buon proseguimento!!

    RispondiElimina
  2. Ehilà! Ti do pienamente ragione...forse qui al nord quello che manca è un po' la convivialità, l'allegria nello stare insieme e condividere anche un momento feriale come il pasto...per fortuna che qui al Kollegium è pieno di spagnoli! =)

    RispondiElimina